Prescritto fino al 17% in più tra sonniferi e antidepressivi
Troppi farmaci e spesso non necessari se non addirittura inappropriati, vengono prescritti ai pazienti dopo una diagnosi di demenza. E' l'allarme che arriva da uno studio pubblicato sui Journals of Gerontology: Medical Sciences, e che ha coinvolto quasi 2.500 persone. La ricerca è stata condotta tra Università di Sydney, Yale University e University of Kentucky. "Il nostro studio ha evidenziato che dopo una diagnosi di demenza l'uso di farmaci aumenta dell'11% in un anno e l'uso di medicinali potenzialmente inappropriati del 17%", spiega Danijela Gnjidic, che ha condotto il lavoro presso la University of Sydney.
Tra i farmaci potenzialmente inappropriati e non necessari vi sono quelli per dormire, antidolorifici, antidepressivi e gli 'inibitori di pompa protonica' prescritti per il reflusso."Si tratta di medicinali tipicamente raccomandati per un uso limitato nel tempo, ma che comunemente finiscono per essere usati a lungo dai pazienti con demenza" - avverte l'autrice. "Tra le ragioni di ciò vi è la mancanza di tempo durante le visite mediche, le ridotte capacità decisionali, le difficoltà di comprensione da parte del paziente e quindi di comunicare con lui, ma anche le difficoltà nello stabilire gli obiettivi delle cure e linee guida inadeguate". Certo è che questi farmaci possono aumentare il rischio di effetti avversi o comunque di sintomi spiacevoli come la sonnolenza e l'eccessiva sedazione, come pure eventi avversi quali le cadute, o fratture o necessità di ricovero.
fonte: Journals of Gerontology: Medical Sciences
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